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"Occhi e diabete": REaD arriva anche a Garbagnate

5/mag/2014

Arturo Mastropasqua

"Sono 5,270 i pazienti diabetici in cura presso l'Azienda Ospedaliera "Guido Salvini", molti dei quali affetti da edema maculare diabetico, una delle complicanze del diabete e una delle cause più frequenti di cecità legale in età lavorativa." Dichiara il dottor Arturo Mastropasqua, responsabile del centro diabetologico dell'Ospedale Salvini "Oggi grazie all'introduzione del progetto REaD (Retina and Diabetes), i diabetologi dei quattro presidi hanno la possibilità di raccogliere immagini fotografiche del fondo dell'occhio nel corso dei normali controlli di routine per il diabete; queste immagini possono poi essere inviate all'oculista per via telematica, per una diagnosi immediata a distanza. L'edema maculare diabetico è una patologia cronica e progressiva che interessa i piccoli vasi retinici e può risultare molto invalidante, tanto da portare alla perdita di autonomia nelle attività della vita quotidiana: da leggere a guidare, da riconoscere volti a guardare la televisione" prosegue il dottor Mauro Cassinerio (nella foto), primario oculista ospedale Caduti Bollatesi "Annebbiamento visivo e distorsione delle immagini costituiscono i principali sintomi della patologia, che però si manifestano solo nelle fasi più avanzate, quando la visione è ormai compromessa. Per questo motivo è fondamentale che i pazienti diabetici si sottopongano a controlli oculistici periodici, con frequenza annuale, anche in assenza di disturbi visivi". Con il progetto REaD 2014, promosso da Edra, questo screening è notevolmente semplificato e tutto avviene con maggiore tempestività, con una diminuzione dei costi e delle attese per il paziente. Il punto di riferimento, infatti, è sempre e solo il diabetologo che lo ha in cura. Negli ultimi 15 anni, i pazienti diabetici in Italia sono cresciuti del 70% e si stima che siano circa 4 milioni gli italiani affetti da questa patologia. L'edema maculare diabetico con diminuzione visiva, una delle complicanze più rischiose, colpisce l'1-3% dei malati, circa 44.000 persone.