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L'occlusione venosa retinica

13/feb/2015

Leonardo Mastropasqua

Professore Ordinario di Malattie dell'Apparato Visivo, Università "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara - Centro Regionale di Eccellenza in Oftalmologia

Che cos'è l'occlusione venosa retinica (RVO)?

Con il termine di occlusione venosa retinica si indica un gruppo eterogeneo di malattie vascolari retiniche in grado di determinare un severo deterioramento della funzione visiva.

Le occlusioni venose retiniche si verificano in presenza di un'ostruzione della circolazione venosa retinica: il blocco della circolazione determina la formazione di emorragie retiniche e le conseguenze più comuni possono essere lo sviluppo di aree ischemiche (aree scarsamente irrorate) e/o di edema maculare (ispessimento della regione maculare per accumulo di liquido).

L'occlusione può interessare la vena centrale della retina, e si tratta quindi di Occlusione della Vena Centrale della Retina (CRVO), oppure solo un ramo di essa e, in tal caso, si tratta di Occlusione Venosa di Branca Retinica (BRVO).

Dopo la retinopatia diabetica, l'occlusione venosa costituisce la malattia vascolare retinica di più frequente riscontro. La prevalenza globale dell'occlusione venosa retinica, standardizzata per età e sesso, è di 5.2 per 1000, di cui 4.42 per la BRVO e 0.80 per la CRVO.

Trasferendo questi dati alla popolazione mondiale del 2008, si è stimato che nel mondo circa 16.4 milioni di persone sono affette da RVO: la maggioranza (13.9 milioni) è affetta da BRVO e il restante (2.5 milioni) da CRVO.

Nonostante la prevalenza leggermente superiore nel sesso femminile, non si evidenzia una differenza statisticamente significativa tra i due sessi. Al contrario, la prevalenza di occlusione venosa aumenta in maniera statisticamente significativa con l'aumentare dell'età.

Quali sono i sintomi?

L'occlusione venosa retinica, qualora venga coinvolta la macula per l'insorgenza di edema maculare, è caratterizzata da una riduzione della vista progressiva, o talora acuta, con possibile sviluppo di ipovisus marcato particolarmente nelle forme di occlusione venosa centrale.

In presenza di RVO ischemiche è possibile inoltre osservare la formazione di neovasi (vasi anomali neoformati) localizzati a livello della retina in grado di determinare sanguinamenti all'interno dell'occhio (emorragie vitreali) causa di riduzione della vista.

La localizzazione dei neovasi a livello del segmento anteriore dell'occhio può inoltre determinare alcune complicanze quali il glaucoma neovascolare con aumento della pressione intraoculare.

Come viene trattata oggi l'RVO?

La gestione della RVO prevede il trattamento di due diversi aspetti della patologia. Uno è il trattamento delle condizioni cliniche sistemiche sottostanti e/o dei fattori di rischio, l'altro è il trattamento dell'ostruzione e delle sue complicanze.

La gestione delle condizioni sistemiche e dei fattori di rischio quali l'ipertensione arteriosa iperlipidemia, la trombofilia ed il diabete mellito riduce il rischio di un evento occlusivo nell'occhio controlaterale o evita la progressione della patologia.

Per quanto concerne il trattamento dell'ostruzione esistono evidenze limitate circa l'efficacia dei farmaci anticoagulanti ed antiaggreganti o degli agenti fibrinolitici.

Nella gestione delle complicanze ed in particolare nel trattamento dell'edema maculare il trattamento laser fotocoagulativo è considerato ancora una valida opzione terapeutica nelle RVO di branca. Nelle RVO centrali le evidenze scientifiche hanno dimostrato una buona efficacia nella riduzione dell'edema maculare senza evidenti miglioramenti in termini di acuità visiva.

I farmaci steroidei si sono dimostrati utili nel trattamento delle RVO sia centrali e che di branca.

La più recente opzione terapeutica con farmaci steroidei è l'impianto di desametazone a lento rilascio con miglioramento significativo dell'acuità visiva e riduzione dell'edema maculare.

Tuttavia in alcuni casi il trattamento con steroidi è stato associato all'insorgenza di due principali complicanze oculari quali glaucoma e cataratta.

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