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Diabete e complicanze agli occhi

13/feb/2015

Edoardo Mannucci

Direttore Agenzia di Diabetologia - Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Firenze

Le persone affette da diabete sviluppano spesso altre comorbidità a carico di diversi organi e tessuti, tra cui gli occhi. Quali sono le complicanze oculari del diabete?

La principale complicanza del diabete a carico dell'occhio è la retinopatia, un processo che coinvolge la retina, cioè la struttura che recepisce gli stimoli luminosi. A questo livello, il diabete danneggia i piccoli vasi sanguigni, determinando difetti locali di circolazione. La retinopatia evolve attraverso varie fasi: la retinopatia non proliferante, che è la forma iniziale, nella maggior parte dei casi non comporta riduzione della vista. Essa può però evolvere verso la retinopatia proliferante, che a sua volta può determinare emorragie vitreali ed altre alterazioni capaci di ridurre notevolmente l'acuità visiva. Sia le forme non proliferanti che quelle proliferanti possono associarsi all'edema maculare, che comporta anch'esso un'importante riduzione della vista.

Quali sono i fattori di rischio della retinopatia diabetica ed in particolare dell'edema maculare diabetico?

Oltre alla durata del diabete, un fattore di rischio fondamentale è il cattivo controllo metabolico: nelle persone con glicemie sotto controllo, infatti, la retinopatia è molto meno frequente e assai meno aggressiva. Altri fattori di rischio comprendono l'ipertensione, le alterazioni del quadro lipidico e il fumo di sigaretta. Per quanto riguarda specificamente l'edema maculare, i fattori di rischio sono gli stessi che abbiamo indicato per la retinopatia in generale. E' infatti assai difficile riuscire a prevedere chi, tra i pazienti con retinopatia diabetica, è destinato a sviluppare l'edema maculare. E' verosimile che, per questa specifica alterazione, abbiano un ruolo importante anche fattori genetici.

Qual è l'impatto individuale, sociale ed economico di queste patologie?

La retinopatia è una delle complicanze più invalidanti del diabete. Essa può infatti condurre a gravissime riduzioni della vista, fino alla cecità. In effetti, la retinopatia è una delle cause più frequenti, nel nostro paese, di cecità legale (riduzione della vista sotto 1/10), soprattutto in età lavorativa. L'impatto sulla vita personale è facilmente immaginabile: non è un caso se le persone diabetiche affermano di temere la retinopatia ancor più di altre complicanze del diabete, comprese quelle potenzialmente letali come l'infarto del miocardio. Sul piano socio-economico, la retinopatia è molto costosa, non tanto per le spese necessarie alla sua cura, quanto, soprattutto, per le conseguenze della disabilità. La grave riduzione della vista determina infatti inabilità lavorativa e necessità di assistenza, che sul piano economico hanno ricadute pesanti anche per la collettività.

Cosa si può fare oltre a mantenere un buon controllo glicemico?

La prevenzione della retinopatia passa attraverso il controllo accurato, oltre che della glicemia, anche degli altri fattori di rischio che abbiamo ricordato in precedenza. In particolare, sono fondamentali il controllo stretto della pressione arteriosa e l'astensione dal fumo. Alcuni dati indicano che anche la riduzione dei trigliceridi potrebbe avere effetti favorevoli a questo riguardo. Nel complesso, quindi, le misure di prevenzione sono le stesse che servono ad evitare le altre complicanze del diabete.

Un aspetto molto importante è anche la diagnosi precoce ed il trattamento tempestivo della retinopatia. Infatti, gli attuali mezzi terapeutici consentono di ottenere grandi risultati, purché non vengano utilizzati troppo tardivamente.

Quanto è importante lo screening?

La retinopatia diabetica può svilupparsi totalmente senza sintomi anche per tempi molto lunghi, rendendosi poi manifesta con una brusca riduzione della vista quando ormai la situazione è molto compromessa e le possibilità di cura limitate. Non si può quindi aspettare di avere disturbi per fare la diagnosi. Deve invece essere effettuato uno screening periodico (mediamente una volta all'anno, con frequenze diverse per casi specifici). Lo screening della retinopatia, che consente la diagnosi precoce ed il trattamento tempestivo, è uno degli strumenti più efficaci per la prevenzione della cecità nel diabete.

La gestione integrata della persona con diabete è una condizione fondamentale per tradurre i progressi clinici e farmacologici in una reale prevenzione delle complicanze: come sta cambiando da parte dei diabetologi e dei retinologi l'approccio al paziente diabetico, anche in considerazione delle complicanze strettamente correlate a questa patologia?

La grande diffusione del diabete, che riguarda ormai oltre 3 milioni e mezzo di persone nel nostro paese, pone grandi sfide organizzative per i sistemi assistenziali. I centri specialistici per il diabete, pur rappresentando una rete capillare e ben organizzata, si affidano sempre più al supporto dei Medici di Medicina Generale per i controlli routinari, cercando di concentrare le proprie risorse sui casi di maggiore complessità o su momenti specifici della storia naturale del diabete. Analogamente, gli oculisti sono costretti a pensare a modelli nuovi, e diversi dalla tradizionale visita oculistica, per lo screening della retinopatia. Per fortuna, la tecnologia ci viene incontro, proponendoci strumentazioni in grado di facilitare la raccolta e lo scambio di informazioni. Ad esempio, apparecchi specifici, di uso relativamente semplice, possono permettere al personale dei Servizi di Diabetologia di raccogliere immagini fotografiche del fondo dell'occhio nel corso dei normali controlli di routine per il diabete; queste immagini possono poi essere inviate all'oculista, anche per via telematica, per una lettura e diagnosi a distanza. In questa maniera, lo screening viene notevolmente semplificato, con un abbattimento dei costi ed una minor perdita di tempo per gli stessi pazienti.